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Il Lago Pradaccio, da alcuni nominato Lago delle Guadine, è un lago di origine glaciale rialzato artificialmente posto nel centro dell'ampio vallone glaciale delle Guadine, tributario del Torrente Parma. Tutta la zona non è visitabile se non per motivi didattici o scientifici per via della presenza della grande Riserva Naturale Orientata Guadine-Pradaccio.

Prima della costruzione della briglia che ora lo sbarra a valle, il Pradaccio si presentava come un grande stagno, popolato da erbe palustri. Probabilmente anche il toponimo deriva da questo aspetto primitivo del lago.

Durante alcuni lavori nel territorio della riserva naturale, la Forestale ha però costruito una piccola briglia che ha alzato il livello dell'acqua dando al lago l'aspetto che ha adesso. Si presenta come un ampio bacino di forma elissoidale, con acque scure e popolazioni poco importanti di piante palustri lungo la sponda sud-occidentale. Si estende per circa 40000 mq, ma è poco profondo: la massima profondità è di 2 m, mentre quella media è ancora inferiore.

Vie d'accesso[]

La Riserva Naturale Orientata Guadine-Pradaccio è visitabile solo previa prenotazione per motivi scientifici, oppure usufruendo delle gite organizzate che si svolgono ogni tanto durante l'anno.

Il lago è comunque ben visibile dalle sovrastanti vette dei monti Aquila (1779 m) e Brusà (1796 m), facenti parte dello spartiacque principale dell'Appennino Tosco-Emiliano. L'escursione più breve per raggiungere queste vette parte dal Rifugio Lagoni e si svolge lungo il sentiero che, dopo aver portato alla torbiera delle Capanne di Badignana, sale al Passo delle Guadine (1679 m). Dal passo a destra si raggiunge il Monte Aquila, mentre a sinistra si sale al Brusà.

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